Il profeta Geremia vive, opera e scrive durante la più grande crisi vissuta dal popolo di Israele, che culminerà con la presa di Gerusalemme, la distruzione del tempio e la deportazione in Babilonia. Geremia capisce, per vocazione, che un mondo sta finendo. Lo dice, lo grida, ma il popolo non vuole ascoltarlo, e lo perseguita. Geremia è il profeta del tempo della notte, ma con un sole dentro che gli consente di vedere un’aurora diversa da quella che il popolo, illuso, vorrebbe vedere. E l’annuncia, la canta. Fino alla fine. A tutti senza paura, cominciando dai potenti del tempo, che – come spesso nella storia accade – sono quelli che vedono meno perché accecati dal buio del presente.
In questo momento storico non stiamo vivendo anche noi il crollo delle nostre certezze, la nostra deportazione in Babilonia? Cos’è stato il COVID? La crisi della Chiesa?
Ma grazie a Geremia riusciamo a vedere una nuova Alba, accecante nel buio della Mezzanotte. Abbiamo bisogno anche in questo tempo di crisi di “veri profeti” come Geremia.
L’Autore di questo libro di grande attualità ci insegna a leggere la storia dal punto di vista dell’esperienza dei “grandi” della Bibbia; ci guida nel libro del profeta Geremia e ci mostra l’essere e l’agire del profeta vero nei tempi della notte…
Il libro ha poco più di 200 pagine e si legge di un fiato. Bruni scrive come un poeta che ha i piedi per terra e il fuoco nel cuore. Da leggere!
Luigino Bruni, L’alba della mezzanotte. Il grido inascoltato del profeta Geremia, EDB, Bologna 2019.