Il libro che presento questo mese è stato dato da Papa Francesco a tutti i Cardinali e i membri della Curia vaticana in occasione dello scambio degli auguri del Natale 2021.
Il Papa raccomandava di leggerlo, e di non lasciarlo nella biblioteca e poi lasciarlo in eredità!
Il titolo e sottotitolo già dicono su cosa si riflette: su un fenomeno della nostra società dove tutti vogliamo restare sempre giovani. E questo dato interroga la fede e il suo destino futuro.
Le domande che il libro pone sono forti e ci investono quasi con violenza: è possibile ancora la fede in un tempo e epoca dove tutto è impiegato per l’apparenza, per una giovinezza falsa che deresponsabilizza gli adulti?
Perché di questo si tratta alla fine: se gli adulti si comportano come irresponsabili giovanetti e trovano nell’eterna giovinezza il senso stesso della vita, come annunciare loro la fede? Ha ancora senso e riesce a dare senso alla vita la nostra fede?
Abbiamo un fenomeno evidente oggi: quello dei “credenti non praticanti”, gente che si accontenta di fare le cose di sempre ma di non impegnare la propria vita per il Vangelo.
L’Autore si chiede: c’è una “parola di Vangelo per l’adulto di oggi”?
Sì, risponde l’Autore. Quella parola evangelica è “mitezza”.
IL libro è di poco più di 100 pagine, ma graffia, interroga, offre piste per il futuro, fa intravedere, in questo cambio di epoca che stiamo vivendo, una strada per tornare a dire e vivere da adulti il Vangelo.
A. Matteo, Convertire Peter Pan. Il destino della fede nella società dell’eterna giovinezza, editrice Ancora, Milano 2021.
(Il libro lo trovate facilmente alla Libreria San Paolo in via Canneti, a Ravenna)